E l'inverno è, oltre che la stagione delle caldarroste, dei piumini imbottiti e dei berretti con il pon pon la stagione del Natale!
Certo se la smettesse di piovere e ci limitassimo ad un freddo pungente e tre metri di neve lo preferirei. Ad andare avanti con le piogge di queste settimane rischiamo di passare il 25 Dicembre in gondola, col giardino ridotto ad una piscina gigante. E io sono una tipetta di poche pretese, preferirei evitare feste in laguna e dedicarmi al mio solito, tradizionalissimo Natale.
Luci, panettone, due milioni di calorie pro capite e nessuna frana che mi inghiotte la casa.
Tra l'altro sono pure a casa dal lavoro per 5 settimane, quindi ho tutto il tempo di organizzarmi per avere festività lunghe, ossessive e incredibilmente kitch.
Sul kitch ho già ampiamente lavorato. La casa è ancora più addobbata del solito.
Ci sono gnometti, pupazzetti e sbriluccichi posati ovunque...
Proprio ovunque: un paio di candele continuano a venir spostate da una mensola all'altra nella speranza che io trovi il centimetro quadrato definitivo in cui stazionarle.
Abbiamo persino un Babbo Natale di quasi quaranta centimetri che caricato a molla suona motivetti natalizi agitandosi nella parodia di un ballo.
Il fatto che si metta a cantare, a caso, la notte lo rende un pochetto inquietante, ma l'unica che sembra notarlo è Fati. E solo perché non è ancora abituata alle mie follie natalizie...
"Ma pure in Bagno?" ha tuonato qualche giorno fa, quando si è trovata le tende sostituite con quelle rosse e oro e le stelle di Natale infilate ovunque...
Ebbene si.
Pure in bagno.
E poco importa se la ragazza aveva un'aria vagamente spaventata...tipo una che si chiede se è finita in casa di un potenziale serial killer: si abituerà.
Magari nel frattempo, magari, le dimezzo la paghetta così non corro il rischio che tenti di fuggire la notte...
questo invece lo avevo perso, ma io sono una che recupera!
RispondiElimina