Ogni volta in cui sento alla TV qualcuno che usa la parola "Gelicidio" mi viene l'orticaria. Sarà anche il nome scientifico più corretto, ma mia nonna la chiamava Galaverna e chiunque pensi di poterle cambiare nome in corso d'opera si sbaglia di grosso.
Giovedì, con Gio alle prese con il suo primo giorno di lavoro io e Sonia ce ne siamo rimaste a casa: scuole chiuse per allerta neve, strade bloccate e nulla da fare se non giocare a palle di neve, bere cioccolata calda e arrotolarsi sotto una coperta a guardare un film.
La neve alla fine non era tantissima, ma per Sonia, che non l'aveva mai vista è stata comunque una festa incredibile. E la galaverna del giorno dopo è stata ancora meglio. Fosse stato per lei saremmo state fuori tutto il tempo.
Gio invece, che vive in costante ansia di perfezione, aveva talmente paura che il maltempo bloccasse la strada e non gli permettesse di andare a lavorare proprio il primo giorno, che dopo una giornata a camminare avanti e indietro tra una finestra e l'altra studiando il bollettino meteorologico e lo stato delle nuvole, ha deciso di scendere la sera prima, ha dormito in un albergo in via Venti Settembre, cenato fuori ed è entrato in ufficio spaccando il secondo, mentre a casa dormivamo della grossa nel lettone.
Praticamente ha speso la paga di tre giorni di lavoro.
Ovviamente per questa sua performance al limite della psicosi lo stiamo deridendo ancora adesso.
mi ero persa questo post... contenta di aver recuperato :) le foto sono bellissime! ...e anche a Milano si dice galaverna :)
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