(Settimana 1: dal 1 al 7 Gennaio)
Mica detto...
O meglio, alla fine si, ma l'importante è soccombere con dignità e accettare la sconfitta solo quando non ci sono altre via d'uscita .
Non deve sorprendere quindi che albero ed addobbi di casa nostra non siano tornati nelle loro scatole il sei Gennaio sera.
Anzi!
Mia zia è riuscita a scovare una vecchia tradizione ligure secondo cui bisogna aspettare S.Antonio prima di disfare le decorazioni. Non sono per nulla sicura che sia una tradizione effettivamente esistente, non l'avevo mai sentita prima e se esiste ad inventarla sono stati sicuramente un gruppo di tossicodipendenti da festività, altre patetiche creature come me, drogate di glitter, festoni argentati e palline sbarluccicose. Non mi stupirebbe neppure scoprire che la zia se l'è inventata di sana pianta solo perchè le faccio pena.
Comunque ho deciso, in meno di venti secondi, che era il credo che faceva per me e l'ho sposato con entusiasmo.
E nel frattempo ho usato tutti i giorni a disposizione per festeggiare e festeggiare ancora...Nel dopo Capodanno, quando tutti ormai contavano solo i giorni che li separano al ritorno in ufficio, noi abbiamo concentrato il meglio degli inviti.
Cominciando con il 4 e il 5 Gennaio, quando ci siamo regalati una doppietta di non da poco: prima le "Unne" e poi "Vale&Andre"
Due inviti che normalmente separeremmo l'uno dall'altro da almeno due settimane di dieta a base di acqua e rucola scondita per contrastarne gli effetti devastanti.
Quest'anno invece siamo stati temerari e in un impeto (immotivato) di fiducia nel nostro buon senso ci siamo detti che un paio di merendine tra amici, leggere e frugali, sarebbero state facilmente gestibili.
Che stolti!
La merenda con le Unne è iniziata alle cinque del pomeriggio e si è conclusa a mezzanotte inoltrata, raggiungendo livelli di abuso alcolico che in questa casa non si vedevano dai festeggiamenti per l'arrivo di Sonia...e le foto lo dimostrano ampiamente.
Non è andata poi molto diversamente con Vale e Andre: non abbiamo fatto notte solo perchè avendo anche loro un bambino piccolo sono stati costretti ad andarsene presto per metterlo a letto ad un'ora che non fosse da denuncia, ma l'abuso di dolcetti e brindisi è stato il medesimo.
Il sette Gennaio poi, ad Epifania passata e feste ufficialmente chiuse da noi è stata la volta di Francesco e famiglia.
Mentre tutta Italia portava in tavola brodini ipocalorici e tisane snellenti noi servivamo polenta e cinghiale con contorno di grassi saturi a profusione, buttandoci con animo spavaldo in una di quelle giornate in cui ci si alza da tavola a pomeriggio inoltrato e per tutto il tempo non si fa che parlare e mangiare e parlare e bere...
Insomma, posso dire con orgoglio di aver combattuto con onore fino all'ultimo per tenermi stretti gli ultimi scampoli di festività.
Ieri sera, purtroppo, ho spento definitivamente le lucette dell'albero e da oggi tutto è tornato negli scatoloni, in attesa del prossimo Dicembre.
La cosa mi deprime tremendamente e conto di lamentarmi e fare la lagna per almeno un paio di settimane.
Ovviamente per limitare l'impatto emotivo di questa piccola, personalissima tragedia ho pensato che la soluzione migliore fosse santificare al meglio quest'ultima domenica di "festa" .
Come?
Ma ovviamente invitando amici (Gaye e Simone e figlio) per un pranzo luculliano!
Tanto per far capire al 2018 di che pasta siamo fatti!
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