31 Dicembre, anche il 2015 è arrivato alla fine.
Senza dubbio l'anno più intenso e difficile e faticoso che io abbia mai vissuto. Ma probabilmente, anche uno dei più belli. Abbiamo ristrutturato casa, ottenuto l'idoneità all'adozione, studiato e letto come non mai e dato mandato al CIFA. Ci siamo divertiti, arrabbiati, stressati, amati, stancati e goduto ogni momento...
E visto che è stato un anno in cui amici e parenti ci si sono stretti intorno in maniera commovente non c'era modo migliore di salutarne la fine se non passare l'ultima sera con qualcuno di loro.
Quindi, alla nostra cena di fine anno abbiamo invitato Mauri, Anita e Luca...
Insieme alle irriducibili, ovviamente: mamma e zia. Loro ci sono sempre.
Prima o poi, lo so, dovremo affrontare questa storia del cordone ombelicale che nella nostra famiglia non è più lungo di 20 centimetri. Sono certa che questa incapacità di fare due passi da soli farebbe impazzire qualsiasi freudiano che si rispetti...ma per ora fingiamo sia normale stare sempre assieme e io ringrazio di aver sposato un uomo paziente, che non chiede il divorzio per l'eccesso di presenza di DUE suocere.
Il programma? Scarso e poco creativo: abbiamo fatto i ravioli in casa, il pollo con i funghi, un sacco di antipasti e ci siamo fregati le mani alla vista del pentolone di cinghiale che hanno portato loro e poi, ci siamo semplicemente goduti la serata. Chiacchiere, brindisi, progetti e ovviamente il conto alla rovescia in TV (che poi abbiamo scoperto essere sfalsato di quasi 4 minuti...), per rispettare proprio tutte le tradizioni.
Ovviamente, se passi il capodanno con la Supermega non puoi stupirti se alla fine lei non avrà pietà alcuna del fatto che si sia tutti stanchi, provati dal troppo cibo e pure un po' alticci, ma costringerà l'intero gruppo a giocare a tabù fino alle tre del mattino facendoti divertire così tanto che credo Gio pretenderà un gioco da tavolo come regalo per il suo prossimo compleanno.
E sai già che ti addormenterai sentendo Mauri che russa come un trattore mentre dorme a tre stanze di distanza da te con Osvaldo sulla pancia.
Credo sia stato uno dei capodanni che ho amato di più: tranquillo, domestico e sereno...senza nulla di esagerato o strano o stupefacente. Solo tante persone che si vogliono bene e tirano tardi la sera.
Unico elemento inatteso la ripida discesa nell'alcolismo di mia madre. Dopo 60 anni da astemia rigorosa si è scoperta grande estimatrice di bollicine e affini. Lasciarla in balia di Mauri e Gio temo l'abbia rovinata per sempre.
Quindi, arrivederci 2015...
A proposito di giochi da tavolo, a noi hanno regalato Camel Cup...divertentissimo, ci abbiamo giocato anche noi a capodanno (praticamente serata uguale alla vostra ^__^) e adesso quando gli amici ci vengono a trovare vogliono sempre giocarci, anche ora che siamo in trasferta!!! ;-)
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